IL PIANO URBANISTICO AUTOLESIONISTA DELLA SINDACA

Di recente abbiamo commentato quel poco veritiero “ dirittura d’arrivo” riferito al PUC, relativamente all’intervista rilasciata dalla Sindaca all’Unione Sarda. Ora approfondiamo, come ci eravamo ripromessi, convincendoci sempre di più, dati alla mano, che l’argomento Piano Urbanistico non fa parte degli interessi primari della Prima Cittadina. Per alcuni aspetti, addirittura ci sembra che le dichiarazioni rilasciate sulla stampa siano diametralmente opposte al contenuto della delibera di adozione dello strumento urbanistico.
La Sindaca, all’inizio dell’intervista, parlava di zone F (turistiche e alberghiere), sulle quali vorremmo dire la nostra in merito alle scelte di carattere generale. Intanto c’è da evidenziare che tutti i Sindaci dei paesi costieri intraprendono vere e proprie battaglie contro le restrittive norme del PPR, per strappare qualche metro cubo in più da destinare alle attività produttive già insediate nei loro territori o per farne nascere delle nuove.

La nostra Sindaca, disposta al martirio politico pur di ergersi a paladina della fede soru/renziana, in sintonia con la corrente più intransigente del suo partito di appartenenza in materia di urbanistica, fa il contrario e riduce la volumetria prevista nel precedente PUC del 34,81%: roba da non credere, se si considera che si tratta di volumetrie già concordate con la Regione, ben chiare e definite nel PUC approvato dalla precedente amministrazione Cabasino.

Insomma, un’assoluta rarità in Sardegna (probabilmente in Italia) che consideriamo a dir poco masochista: si dispone di una possibilità aggiuntiva per implementare l’economia e la si accantona senza un plausibile scopo. Ma forse la rinuncia contiene in sé una motivazione astratta: poter ridistribuire questi volumi in un secondo tempo, come si fa con il freezer di casa per i surgelati, con la differenza che quando deciderà di ridistribuire i metri cubi, secondo la sua visione postuma di sviluppo della costa, la Sindaca non troverà più nulla.
Precisiamo, che queste volumetrie, una volta “ibernate”, diventano indisponibili. Soprattutto lo saranno per la nostra Sindaca che, in questi anni, avendo un peso politico pari a zero nei confronti della Regione e, nello specifico, dell’Assessorato all’Urbanistica, troverebbe solo umilianti dinieghi. Vorremmo fosse il contrario, ma visto che non ha voce in capitolo già a partire dall’ unione dei comuni, per non parlare dell’area metropolitana (dove non siamo rappresentati da nessun esponente locale) o del Parco del Gutturu Mannu, dobbiamo prendere atto dell’ isolamento politico suo e di conseguenza del nostro territorio.
Questo dato è riscontrabile anche dalla scarsissima capacità di attrarre risorse finanziarie, in controtendenza con quello che avviene nei comuni viciniori, la cui importanza, fino a qualche anno fa, non è certo superiore alla nostra.
Tornando all’intervista, la Sindaca afferma che “abbiamo scelto di concentrare le zone F (quelle degli insediamenti turistici) verso Nora e il centro urbano”. Dello stesso tenore le dichiarazione dell’Assessore all’Urbanistica Filippo Usai, il quale precisa che la scelta di fare espandere la zona turistica verso Nora ha un’impronta politica ben diversa rispetto a quella dell’Amministrazione Cabasino.
Dubbiosi che la versione prodotta dall’Assessore Usai, smaniante anch’egli di frasi ad effetto, non corrispondesse alla realtà, siamo andati a verificare i documenti e le carte allegate alla delibera, constatando che nella documentazione i numeri dicono esattamente il contrario.

Per correttezza e per chiarezza riportiamo una tabella di facile lettura che smentisce, numeri alla mano, le “improvvide sparate” rilasciate sulla stampa dalla Sindaca e dall’Assessore all’Urbanistica.

Nella tabella che segue, in VERDE riportiamo i parametri riconducibile al PUC della precedente Amministrazione, in BLU quelli del PUC Medau, in ROSSO la differenza tra le due proposte.


Nel PUC adottato dalla Sindaca Medau, dalla tabella, si evincono con chiarezza le differenze in negativo relativamente alle zone Turistiche Alberghiere F1 e F2, compresi i posti letto e servizi in meno previsti nella zona F1 di Perdulocci ed F2 di Nora.
Per le altre zone F del territorio non è andata meglio: in tutte queste aree a vocazione turistica la Sindaca, rispetto al piano precedente, ha dato una bella sforbiciata in termini di volumetrie assegnate e conseguentemente, come per le zone già citate, alla disponibilità di posti letto e servizi.
Anche in questo caso riportiamo una tabella esemplificativa (in verde i parametri riconducibili al PUC della precedente Amministrazione, in blu quelli del PUC Medau, in rosso la differenza tra le due proposte).

Inspiegabilmente l’attuale amministrazione non ha neppure confermato quanto previsto per l’ampliamento delle attività ricettive già esistenti sulla costa.
Questo generale autolesionismo, seppure illogico, potrebbe comunque essere ricondotto all’appartenenza politica della Sindaca all’area Soriana, che sostiene strenuamente il Piano Paesaggistico Regionale.

Non ci stupiamo affatto, anche se ci rammarica il fatto che chi ne paga dazio è, anche stavolta, l’interesse pubblico. Ma poiché conosciamo la fede politico/partitica degli altri Consiglieri che con l’area soriana non hanno niente da spartire o addirittura sono ai poli opposti, ci chiediamo: dove erano quando sono state fatte queste scelte e soprattutto dove sono adesso?
A loro, quindi, ci rivolgiamo: “Cari Colleghi Consiglieri di maggioranza, non basta solo alzare la mano in Consiglio in maniera automatica e acritica, o curare il piccolo orticello elettorale accontentandosi delle briciole che cadono dal tavolo. Inutile e poco appagante anche ritagliarsi dei piccoli spazi mediatici in qualche manifestazione a margine del protagonismo della prima Cittadina. Quando si portano sul tavolo argomenti come il PUC, bisogna avere il coraggio di manifestare la propria opinione, di fare proposte, e se fosse necessario anche andare in rottura con i diktat della Sindaca, a costo di perdere la poltrona, come successe all’ex assessore all’urbanistica Emanuele Olla, rimosso dalla carica a causa del suo coraggio e per la sua “sfrontatezza” di pensatore libero e autonomo. Colleghi Consiglieri, non crediamo che non conosciate e non abbiate analizzato questi numeri; non vogliamo nemmeno credere che non vi siate accorti delle storture e che non vi siate fatti qualche domanda sulla paradossale rinuncia del patrimonio.

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