Il 18 gennaio il Consiglio Comunale ha deliberato all’unanimità il “NO” a dislocare in Sardegna le scorie nucleari.
Il Comune di Pula, già nel 2015 e del 2017, ha deliberato la propria contrarietà al deposito di scorie nucleari e di rifiuti radioattivi nel territorio regionale, senza dimenticare il referendum del 2011 il cui fronte del NO, a livello regionale, era oltre il 97%.
Quantunque il risultato dell’ordine del giorno fosse scontato, il dibattito consiliare è sempre un momento di confronto e di democrazia.
Dopo l’esposizione del punto all’ordine del giorno del Consigliere Cappato, hanno preso la parola diversi Consiglieri di maggioranza. Tutti nei loro intervento hanno evidenziato le motivazioni che hanno indotto il nostro Comune ad esprimere solidarietà verso i Comuni che sono stati individuati  come candidabili per lo stoccaggio delle scorie nucleari. Una decisione inaccettabile che non danneggia solo questi paesi ma tutta la Sardegna per le negative ricadute d’immagine che una simile imposizione implica anche  per quei territori che hanno una forte vocazione turistica e agricola. Le possibili incidenze  riconducibili alla salute dei cittadini sono un ulteriore  elemento che desta un fortissimo senso di contrarietà.
Il Consigliere Cappato e i Consiglieri di maggioranza dopo l’esposizione del punto sulle scorie, hanno ampliato l’argomento parlando dei pericoli delle servitù e poligoni militari.
Un pò tutti i Consiglieri di maggioranza hanno fatto degli interventi a supporto della proposta di delibera. Tra i consiglieri di minoranza ha preso la parola la consigliera Fa,  rimarcando che questa proposta di delibera ricomprende gli interessi dell’intera Sardegna  e delle nostre comunità.  Per questo motivo, tali rivendicazioni  non possono avere una colorazione politica e partitica,  e tutti, indistintamente,  hanno il dovere di dare il loro contributo.
Se l’argomento in discussione ha uno spessore  così  vasto e condivisibile, allo stesso tempo  si sarebbe aspettata che, nel consiglio del mese di dicembre,  anche la proposta finalizzata al riconoscimento da parte dell’UNESCO del paesaggio nuragico e prenuragico sardo avesse avuto le stesse attenzioni,  e fosse stato accolto  unanimemente dall’ intero Consiglio Comunale.   In quell’occasione, invece,  si è  assistito ad una mortificante  messa in scena  della maggioranza, che ha avuto come protagonisti la Sindaca, l’Assessore Farneti e l’Assessore Zucca i quali, vestiti i panni del ruolo di azzeccagarbugli,  difficile  da decifrare,  con argomentazioni a dir poco ridicole, hanno chiesto tempo per decidere, di fatto ottenendo la sospensione del punto. Il risultato è  stato  quello di differire “sine die” l’approvazione dell’argomento che, di fatto,   non è stato ancora portato in aula, ponendo il nostro  Comune tra quelli inadempienti. Per fortuna questi ultimi sono pochissimi, dato che c’ è  stata una larghissima  condivisione in tutta l’isola e la quasi totalità dei comuni della Sardegna abbia già deliberato.  Eppure  Pula annovera nel suo territorio ben 7 nuraghi censiti, tombe dei giganti (Mannu Sannu), menhir (S’Abuleu). Una vergogna che ci dimostra quanto è “culturalmente piccola” la squadra di governo del nostro paese.
Sull’argomento scorie nucleari ha preso la parola anche la Consigliera Loi  annunciando il suo voto favorevole ed esprimendo  alcune considerazioni sul problema delle servitù militari. Nell’evidenziare che i poligoni in passato sono stati causa di inquinamento, anche su questi argomenti l’approccio dovrebbe però  essere meno impulsivo e più razionale. Le nostre Forze Armate non sono solo la banda della Brigata Sassari o la fanfara dei Bersaglieri, ma sono costituite da uomini e donne che garantiscono la sicurezza nazionale, professionisti super-addestrati impiegati in missioni internazionali per garantire la pace.  Le Forze Armate, inoltre, garantiscono il soccorso alle popolazioni colpite da calamità sia a livello nazionale ed anche su scala internazionale.
Tra gli impieghi più recenti in Sardegna,   i militari sono stati  in prima linea per contrastare la pandemia o per dare l’indispensabile contributo  logistico e operativo nella recente alluvione a Bitti. Per svolgere questi compiti i militari hanno bisogno di un grosso bagaglio di preparazione che si acquisisce in spazi appositamente dedicati. Per questo, quando si parla di determinati argomenti, sarebbe meglio affrontarli con una visione meno viscerale e più ragionata, e soprattutto  documentata. Diverso il discorso che magari riguarda  una più equa distribuzione delle basi militari sul territorio nazionale, o pretendendo dei piani di bonifica da attuare nei siti che in passato hanno operato senza controllo. Bisognerebbe  incrementare ulteriormente  le nuove tecnologie  che permettono l’addestramento  ed hanno un impatto ambientale sostenibile.
Sull’argomento ha preso  la parola  anche la Consigliera Toccori che ha chiesto alla Sindaca che,  contestualmente al pronunciamento  per il  NO alla possibilità che la Sardegna diventi un centro di stoccaggio di scorie nucleari, nel suo piccolo dovrebbe  occuparsi  anche di ciò  che è fonte di  inquinamento  nel suo territorio, visto che ha permesso l’installazione di numerose antenne telefoniche che sono causa di  inquinamento elettromagnetico.
Il Consiglio si è concluso con voto unanime contro  lo stoccaggio  di scorie  nucleari in terra di Sardegna.

I CONSIGLIERI DI MINORANZA

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